Un Lefebvre delle periferie?
Mai come in passato, Henri Lefebvre è oggi al centro dell’attenzione nel dibattito degli studiosi della città e dell’urbano. Molto spesso però il ricorso allo slogan del diritto alla città ha la valenza di un richiamo generico al pensiero di un autore che meriterebbe invece uno studio ben più approfondito. Nel mio intervento cercherò pertanto di leggere Lefebvre situandolo nella problematica offerta dalle periferie contemporanee, utilizzando a questo proposito scritti in genere meno frequentati del filosofo francese, ma di grande importanza per comprendere la sua “svolta urbana” dei tardi Sessanta. Non si tratta solo di un interesse “filologico”, il “Lefebvre delle periferie” si rivela sorprendentemente parlante e attuale…
Agostino Petrillo, architetto e filosofo, professore associato al Politecnico di Milano, PhD in Sociologia. È direttore del corso di perfezionamento in Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, membro del collegio di dottorato internazionale URBEUR. Collabora a riviste specializzate – “Sociologia urbana e rurale”, “Mondi Migranti”, “Filosofia Politica”, “Territorio”, “Archivio di Studi Urbani e Regionali” – e al quotidiano il manifesto. Traduce articoli e saggi di numerosi studiosi tra cui Foucault, Maffesoli, Mike Davis, Loic Wacquant. Tra le sue pubblicazioni: La città perduta. Eclissi della dimensione urbana nel mondo contemporaneo (Dedalo 2000), (con S. Mezzadra), I Confini della globalizzazione. Lavoro Culture Cittadinanza (Manifestolibri 2000); Max Weber e la sociologia della città (Franco Angeli, 2001); Voce “Megalopoli” (Enciclopedia Treccani 2004); Città in rivolta. Los Angeles, Buenos Aires, Genova (Ombrecorte 2004); Villaggi città megalopoli (Carocci 2006); Nomadismo. Il futuro dei territori (Con C. Blasi e G. Padovano) (Maggioli 2012); Peripherein: pensare diversamente la periferia (Franco Angeli 2013 e 2016 2a ed).