Le lezioni tenute da John Dewey a Pechino nel 1919-1920, presentate qui per la prima volta in forma completa al pubblico italiano, costituiscono un documento prezioso per gettare luce su uno degli aspetti più intricati e intriganti, ma ancora meno discussi, dell’opera del filosofo americano, ovvero la sua filosofia sociale.
Nelle lezioni in Cina, Dewey delinea un nuovo tipo di filosofia (“terza filosofia”), in grado non solo di capire le trasformazioni del presente, ma anche e soprattutto di farvi fronte e provare a orientarle.
Per dimostrarsi all’altezza di tale compito, filosofe e filosofi devono allora abbandonare il cielo delle astrazioni concettuali e calarsi nella fitta trama dei conflitti sociali, imparare a decifrare le prospettive dei gruppi subalterni e oppressi, superare sia il desiderio di conservare lo status quo sia l’impulso di creare un ordine socio-politico completamente nuovo. Alla luce di queste considerazioni, anche la teoria politica deweyana, in particolare la sua visione della democrazia, ne risulta rinnovata e arricchita.