Pratiche di libertà e conflitti sociali
Una società priva di valori e di futuro proietta direttamente sul territorio desideri e domande di libertà e li mette al centro del conflitto. è il consumo che si materializza come potenza extraeconomica a far saltare l’ordine stabilito dal mercato, dalle sue regole e dalle specifiche forme di potere e di controllo. Innesca un rapido processo di desocializzazione e trasforma l’intensità del desiderio in un vero e proprio stato di necessità che lo rende autonomo sia dalla produzione che dal reddito. Le rivolte metropolitane nascono da qui, da questa opposizione reale tra mercato e consumo, tra mercato e sua società, da questo scarto tra potenzialità infinite del desiderio e possibilità sempre scarse di soddisfarlo.
Massimo Ilardi, sociologo urbano, responsabile scientifico della collana “Territori” per le edizioni Manifestolibri. Ha insegnato alle facoltà di architettura di Pescara (Università “G. D’Annunzio) e di Ascoli Piceno (Università di Camerino). Ha diretto le riviste “Gomorra” e “Outlet”. Tra le sue pubblicazioni: L’individuo in rivolta (Costa & Nolan 1995), Negli spazi vuoti della metropoli (Bollati Boringhieri 1999), In nome della strada. Libertà e violenza (Meltemi 2002), Il tramonto dei luoghi (2007), Recinti urbani. Roma e i luoghi dell’abitare (con C. Cellamare, R. De Angelis, E. Scandurra, (Manifestolibri 2014), Il tempo del disincanto (Manifestolibri 2016)