Aldo Aymonino

Aldo Aymonino


Nessun problema, solo soluzioni
Il compito del progetto oggi dovrebbe essere quello di rivelare le possibilità d’uso alternative già presenti nella struttura urbana data, in una modalità che potremmo definire, parafrasando Michelangelo, “pel levare”. Come nel gioco del “Tetris”, non a caso il gioco elettronico di logica più noto del pianeta, basta aggiungere o togliere un pezzo, non importa quanto grande e di quale “colore”, e la figura generale cambia completamente significato sotto i nostri occhi, introiettando nella sua (nuova) forma il già presente e l’aggiunto.
Le potenzialità nascoste delle città partono da osservazioni che guardano alle infrastrutture come motore per nuove urbanità, ai flussi di ogni genere (veicolari, ciclabili, pedonali) come punti di vista privilegiati per dotare la città che verrà di nuovi strumenti critici, narrativi, simbolici ed emotivi.

 

Aldo Aymonino, architetto e professore ordinario, responsabile del programma “Laboratori metropolitani” per la progettazione di aree sensibili nelle megalopoli del mondo, insegna allo Istituto universitario di architettura di Venezia IUAV. È attualmente progettista consulente del Consorzio “Venezia Nuova” per la salvaguardia della laguna di Venezia (Progetto MOSE). Tra le sue pubblicazioni Funzione e simbolo nell’architettura di Louis Kahn (1992), Spazi pubblici contemporanei: Architettura a Volume Zero (Skira, 2006), e Architettura a Zero Cubatura (Il Poligrafo, 2007).